24 aprile 2024

La diocesi asso pigliatutto

 Ieri sono stato sollecitato ad organizzare l'incontro della commissione di pastorale familiare con le famiglie della parrocchia, perchè si sta facendo il giro delle varie zone a capire la situazione. Questo ha seguito il giro delle zone per gli operatori della catechesi, per gli operatori della liturgia e per il terzo settore. Poi quello dei consigli pastorali e degli affari economici. Cosa è seguito a quei giri? Il mistero aleggia tra i campanili. Si è mosso qualcosa sui consigli economici perchè si sa: i soldi non aspettano...

Un altro fenomeno è la burocratizzazione di certi settori come la Caritas in cui il grado di centralizzazione di formazione, procedure e sistema ha creato una piccola istituzione nell'istituzione diocesana.

In compenso sono arrivate le richieste per individuare referenti: per il primo maggio, per l'incontro centri estivi della città, per i consigli affari economici. E ora è ripartito il tour de force di nuovo di consigli vari per i ministeri istituiti di catechista, lettore, accolito. "Tu uccidi un uomo morto" disse Francesco Ferrucci nel 1529 ai lanzichenecchi. Dovremmo concretizzare meglio: "Tu stai pensando all'eutanasia di un organismo che ansima...". 

Nell'ottica della sussidiarietà il livello superiore dovrebbe ritrarsi e lavorare per dar vita ai livelli inferiori. Se vuoi sistemare tu le cose, farai sicuramente meglio di tutti perchè hai a disposizione un bacino di persone decisamente più grande. Ma il moltiplicare incontri, referenti, strutture a livello centrale toglie aria alla base. E soprattutto è tutto tranne che sinodale.


"Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie:  astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene». Essi allora, congedatisi, discesero ad Antiochia e riunita la comunità consegnarono la lettera. Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva. " (At 15,28-31)



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23 aprile 2024

I giovani come futuro

 Ieri sera ho partecipato ad un incontro di formazione online per capi scout sui temi della fede, tenuto da due assistenti sul tema "l'esperienza di Dio". Io dovrò tenere il terzo della serie, fra un mese, sul tema del discernimento. Molto carino con grande partecipazione di capi da diverse parti d'Italia e anche ben impostato in quanto ad interattività. Alla fine la classica domanda di qualcuno: come educare alla fede dei giovani che sembra non mordano cose che richiedono una partecipazione e una adesione non solo occasionale? Uno dei due assistenti non ha avuto mezze parole e in sintesi ha risposto che i giovani sono il futuro della società e della chiesa e che il loro modo di essere è quello su cui devono misurarsi gli adulti se vogliono trasmettere loro qualcosa. 

Ritorna il tormentone di gente della mia età (ma anche più giovane o anche più anziana): i giovani sono fatti sbagliati e bisogna educarli (nel senso di "raddrizzarli"). Invece della pianticella da rafforzare perchè cresca dritta, si può meglio usare la metafora della strada. I giovani sono le strade da percorrere: se sono autostrade, meglio non avventurarsi in bicicletta o col monopattino, con la scusa che bisogna andare lenti. Se sono sentieri di montagna, meglio non andare in macchina, con la scusa che bisogna salire veloci. Se sono strade da tracciare, meglio capire bene come le traccerai, per evitare di fare danni.

"Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me" (Es 19,4)




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22 aprile 2024

Fascismo e antifascismo

 La censura di fatto del monologo di Antonio Scurati ha fatto molto parlare. Come in genere succede, l'ideologia fa come la sabbia nell'acqua quando la agiti: intorbida tutto. Se poi si era già in una specie di palude, basta veramente poco a rovinare la trasparenza. E così provando a mettere un po' d'ordine in questo affaire mi sembra che tre siano gli ingredienti di cui discutere:

- il contenuto del monologo, che mi sembra vero al 100% se ci si attiene ai fatti che dice, senza interpretazioni o dietrologie, né da una parte né dall'altra

- il contesto in cui questo monologo doveva essere letto. Non si capisce perchè ci si scandalizzi così tanto, dal momento che certe censure, anche in tono sopraffino, ci sono sempre state a seconda di chi governava in Rai. Quando non si rispetta la professionalità delle persone in nome della difesa di una verità, è difficile non far scattare le censure.

- gli effetti di quel che è successo. Sembra che siamo nelle mani di gente un po' grezza nel  gestire una roba simile: forse una prova Invalsi per ministri, dirigenti e funzionari potrebbe servire più che per gli studenti italiani.



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18 aprile 2024

Divario tra generazioni


 Ieri ho partecipato all'incontro con l'ex ministro Fabrizio Barca, che ha parlato di Europa e di coesione territoriale. Ha fatto un ottimo aggiornamento e anche informazione su più punti, in particolare su dinamiche europee che richiedono scelte radicali e decise. Ha messo in luce sui rischi di uno sfaldamento territoriale e del venir meno degli ideali europei sui cui molti ancora credono. Ha anche suggerito come ricetta principale il dialogo con le parti in gioco ogni volta si debba decidere una direttiva a lungo termine, per evitare ottimi programmi ma non applicabili, perchè fatti a tavolino, al di fuori di chi ci lavora e ci suda dentro. Ma più proseguiva, più il suo ragionamento mi suonava male finchè ho capito che cosa non funzionava: lui parlava di cose nuove con schemi vecchi. Il suo massimo riferimento in Europa era Jacques Delors: dopo di lui non c'era più nessuno che meritasse. Le sue proposte diffidavano delle banche e delle imprese private: non che non ci sia argomenti da diffidare ma non certo in nome dell'intervento statale o europeo che ha ingigantito la burocrazia. E soprattutto non ha mai citato la sfida dei giovani in tutto questo o tutto il tema dell'economia civile e delle imprese sostenibili sulle quali Avvenire dedica un intero inserto settimanale, tanto c'è da dire. 
Insomma: il suo era un ragionamento che andava bene 20 anni fa e che ora va bene se si fa finta che nel mondo ci siano solo persone da 50 anni in  su, che sanno il valore della democrazia e che hanno visto un mondo che ora non c'è più. 

Mi sa che se si va avanti così e si parla addosso tra soliti noti, il divario con le nuove generazioni, con gente che è straniera e non ha neanche la cittadinanza e con i fautori del ritorno all'autoritarismo e al populismo è destinato a creare due Europe e non una.



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17 aprile 2024

La fede nei paesi

 Ieri sono stato ad un funerale a Villanova, dove avevo prestato servizio come seminarista un po' meno di 30 anni fa. Ho ritrovato il senso di comunità e di parrocchia che c'era allora: sarà il momento particolare, dato che si seppelliva una persona molto importante nella vita di parrocchia e di paese, ma un funerale di un'ora e mezza non l'avevo mai visto. In città ti avrebbero messo fretta per non arrivare in ritardo al cimitero e pagare la multa... Ancora una volta mi accorgo come sia la vita di paese (anche se di un paese un po' grosso) e non quella di città ad essere "a misura di essere umano" e come la fede lì si unisca più naturalmente con la vita civica. Perchè non riproporre le dinamiche di una parrocchia di paese dentro la città? Certo non viene naturale: viene più naturale la legge dei grandi numeri e della perfetta organizzazione. Ma forse il valore aggiunto che darebbe la comunità cristiana al territorio starebbe proprio nel genere di rapporti che si crea quando si vive come se si fosse in una famiglia allargata e non in una città.

"Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, di tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo." (Gio 3,3-5)

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14 aprile 2024

Oltre il vandalismo

 Ieri in via Monti dove le serrande della sede di un coordinamento legato alla sinistra erano state vandalizzate con segni fascisti e nazisti, c'è stata una piccola festa perchè sono state ritinteggiate dai bambini. Ne è uscito un momento molto carino, fatto anche di musica e di teatrino con un messaggio chiaro: al vandalismo si risponde non con la violenza o l'arrabbiatura ma con la messa in atto di azioni di segno opposto: cortesia e bellezza. E sulla seconda parola ci sarebbe molto da dire: se non si cura la bellezza delle cose, degli ambienti e delle persone è come lasciare la porta aperta alle cose meno belle e buone. Gli antichi dicevano che unità, bontà, verità e bellezza erano tutti modi diversi di dire la stessa realtà voluta da Dio e dunque si richiamavano a vicenda. Forse vale anche oggi...

"Come sei bella, amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi sono colombe.
Come sei bello, mio diletto, quanto grazioso!
Anche il nostro letto è verdeggiante." (Ct 1,15-16)





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04 aprile 2024

Semplice ma non troppo

 Dovendo impostare una attività di corrispondenza tra alcuni bambini del catechismo e altri che abitano in luoghi di missione mi sono trovato a riprendere i contatti con il Senegal. Più che a riprendere a iniziarli, perchè quando era là suor Marvi, mia amica di infanzia, gli scout di s. Damiano erano andati più volte e avevano fatto cose egregie, ma io non ci ero andato. La cosa sta funzionando bene e ci è voluto poco ad avere il consenso per trasmettere gli indirizzi ai bambini che dovranno iniziare la corrispondenza. Ma occorre comunque sbattersi: farli scrivere, tradurre in francese, scansionare le lettere e spedirle via mail. E viceversa. Non sai mai bene se andarti ad infognare in tutte queste cose sia saggio, visto che le ore in un giorno sono 24. Nello stesso tempo ti rendi conto che questo da' valore al catechismo e coinvolge pure le famiglie. L'ideale sarebbe trovare qualcuno che lo faccia al posto tuo, ma all'inizio è sempre così. Insomma: ci sono spazi enormi per trasformare l'iniziazione cristiana ma bisogna sbattersi come le uova della maionese...



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